le pratiche colturali

Ogni vendemmia che si rispetti parte da un’ottimale gestione agronomica del vigneto. Per tale ragione – in seguito alle potature invernali dei legni – il suolo è oggetto di scrupolosa analisi da parte degli esperti di Casa Vinicola Fazio affinché l’inerbimento e la risemina delle piante endemiche assicurino un lussureggiante manto erboso, anfitrione di una straordinaria biodiversità della DOC Erice.

Le pratiche colturali intervengono fondamentalmente nella gestione vegeto-produttiva dei vigneti, implementando un’adeguata risposta alle diverse manifestazioni climatiche. Un’attenta rilevazione delle piogge invernali e primaverili consente infatti il ritorno delle acque in falda e un congruo nutrimento della pianta a partire dal sottosuolo. Nelle fasi di gestione del vigneto, l’intervento dell’uomo è strettamente legato ai cicli naturali della vite, osservando rigorosamente un comandamento che non è poi così scontato: il vino si fa in vigna. Ogni intervento sovrintende alla germogliazione e alla gestione dell’apparato fogliare (deputato alla fotosintesi). 

In alcuni casi – relativi alle condizioni pedoclimatiche del contesto produttivo – vengono inoltre adottate specifiche tecniche di defogliazione checonsentono la mitigazione delle temperature interne al vigneto assicurando – al contempo – un’agevole ventilazione nonché la protezione dei grappoli dai raggi solari. Dopo il trattamento primaverile e l’allegagione, sono previste – durante il mese estivo – diverse erpicature, volte a cesellare il terreno in vista dell’imminente raccolta delle uve (tra la prima decade di agosto e metà settembre). Tuttavia, nei periodi di maggiore stress idrico della pianta (eccesso di caldo o protrazione dei periodi siccitosi) è necessario intervenire – anche mediante irrigazioni ad hoc – per riuscire a garantire ai grappoli un’adeguata maturazione; inoltre, è sempre in base all’annata climatica che viene regolato il diradamento: interventi decisi e mirati ad alleggerire la pianta della parte apicale, coda e ali del grappolo. Questo ulteriore intervento di potatura consente alla vite di concentrare la sua attenzione su pochi grappoli (1 o 2/5 vengono infatti rimossi) ottimizzando in tal modo la produzione dal punto di vista qualitativo. Questa tecnica, che riguarda i vitigni di grande complessità a bacca nera, interessa – in particolare – le uve che daranno vita a due vini fermi, punta di diamante di Casa Vinicola Fazio: Pietrasacra e Cartesiano.

monitoraggio e analisi uve

Il monitoraggio della maturazione delle uve che precede la vendemmia, rappresenta una fase del processo produttivo che riveste un ruolo fondamentale. Si tratta infatti della raccolta casuale (peeling) di alcuni acini che vengono attentamente schiusi, annusati e assaggiati. Un’accurata analisi che inizia con l’osservazione delle nuance di colore assunte dal vinacciolo, sino ad arrivare alla precisione dei risultati di laboratorio che emergono dalle analisi chimico-fisiche. È la stessa conformazione della DOC Erice – con i suoi versanti differentemente irraggiati – ad assicurare comunque, in primis, una variegata colorazione e forma, ma anche odore e sapore del singolo acino. Ecco perché allora non sarebbe poi così scontato dire che un buon vino si produce solo – ed esclusivamente – in vigna, luogo in cui sprigiona tutta la sua straordinaria unicità.

Per tale motivo, guardando al processo fisiologico che interessa la pianta, l’azienda si è dotata di centraline di monitoraggio dei fenomeni climatici interni ed esterni al vigneto, che consentono dunque di disporre di dati storicizzati di vendemmia in vendemmia.